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domenica 3 novembre 2013

TUTTI SONO UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE


Ministra Cancellieri, pure Stefano Cucchi 
"dimagrì" molto in carcere, fino a morirne.



La lettera di Cancellieri

Anna Maria Cancellieri ha 70 anni ed è l’attuale ministro della Giustizia, dopo essere stato il ministro dell’Interno del governo Monti. Ha una lunga carriera nell’amministrazione dello Stato e negli ultimi trent’anni è stata prefetto e commissario prefettizio in diverse città italiane. Si è detto spesso che Giorgio Napolitano la apprezzasse particolarmente e si fece il suo nome tra i possibili candidati alla presidenza della Repubblica (era la candidata di Scelta Civica).

Per rispondere alle accuse che sono arrivate nelle ultime ore e alle molte richieste di dimissioni, per esempio da parte del M5S (ma posizioni critiche sono state espresse anche da esponenti di SEL e PD, mentre altri esponenti del PD hanno difeso il ministro) Cancellieri ha inviato ieri una breve lettera ai capigruppo di Camera e Senato in cui si dice pronta a riferire in parlamento e non nega di essere intervenuta nella vicenda:

Nel caso di Giulia Ligresti, avverto l’esigenza di precisare il senso e i limiti del mio intervento, non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza.

Era mio dovere trasferire questa notizia agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi.

Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione.

Intervenire è compito del Ministro della Giustizia.

La vicenda è chiara , dalle intercettazioni e dalle stesse dichiarazione rese dalla stessa Cancellieri ai p.m.di Torino!! Il ministro ha abusato del suo potere, per agevolare la figlia di una delle più potenti famiglie, e non attivandosi per gli altri detenuti anonimi, che versano in condizioni simili o peggiori !! E allora sarà pure che la LEGGE E' UGUALE PER TUTTI, come è scritto nelle aule dei Tribunali italiani , ma con il suo comportamento un ministro di giustizia ,tutore dei diritti di tutti, ha fatto, invece prevalere il suo principio e di quelli che ha inteso agevolare e che cioè : NON TUTTI SONO UGUALI DI FRONTE ALLA LEGGE, sopratutto quando si tratta di POTENTI !!

Come possono gli Italiani tollerare che un Ministro della Giustizia giustifichi il proprio operato adducendo ragioni umanitarie per spiegare comportamenti arbitrari, inopportuni e legati a interessi personali nei riguardi di personaggi plurinquisiti. Non è una giustificazione quella di far passare come sua abitudine tale comportamento: compito della Ministra non è quello di fare telefonate di intercessione a beneficio di singoli, ma di operare al meglio affinché la Giustizia nel suo complesso funzioni in questo malandato Paese.

SCANCELLIERI (Marco Travaglio)

È ufficiale: il ministro della Giustizia non conosce o non capisce il dovere di imparzialità a cui è tenuto ogni membro del governo e della Pubblica amministrazione. Non conosce o non capisce l’art. 97 della Costituzione: “I pubblici uffici sono organizzati… in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. E neppure l’art. 98: “I pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”. Sicuramente conosce, ma non capisce (come la gran parte dei suoi colleghi di Casta), l’art. 3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Ma anche Napolitano e Letta jr., per non parlare dei partiti della maggioranza, hanno idee molto confuse in materia. Infatti il primo tace (e meno male, visto quel che riuscì a dire per difendere un altro ministro da cacciare, Alfano). E il secondo biascica che la ministra “chiarirà tutto”: come se non fosse tutto abbastanza chiaro. Lei intanto ha capito che la farà franca e ripete che sparlare con la moglie di un arrestato – a sua volta padre di tre arrestati – dei magistrati che hanno disposto gli arresti, e poi raccomandare presso i sottoposti una delle persone arrestate, è cosa assolutamente normale per un ministro della Giustizia. Anzi, “doverosa”. Anzi, non farlo sarebbe “colpevole omissione”.

Non le passa neppure per l’anticamera del cervello che intercedere per una detenuta amica sua, figlia di un amico suo, fra l’altro datore di lavoro di suo figlio, significa tradire i doveri di imparzialità e di servizio all’intera Nazione. Ed è ridicolo affannarsi a citare altre analoghe “segnalazioni” come prova che lei tratta tutti i detenuti allo stesso modo. Se la famiglia Ligresti non possedesse il numero di cellulare dell’amica ministra, questa non avrebbe mai potuto “segnalare” il caso di Giulia, malata di anoressia, ai vicedirettori del Dap. E questo non fu soltanto un trattamento privilegiato, ma anche un atto superfluo (la Procura di Torino, motu proprio, aveva subito disposto una perizia sulle condizioni di salute della reclusa, giudicate incompatibili con il carcere). Peggio: un attestato di somma sfiducia nell’amministrazione penitenziaria e giudiziaria che la Cancellieri dirige.

Il messaggio che lancia con queste scriteriate dichiarazioni è terrificante: la ministra della Giustizia pensa che i magistrati e i funzionari delle carceri siano dei sadici aguzzini che se ne infischiano abitualmente dei detenuti a rischio, al punto che senza le sue personali segnalazioni per questo o quel detenuto nelle carceri italiane sarebbe una strage quotidiana. Sul sito del ministero, in alto a sinistra, c’è una frase in grassetto: “Percorsi chiari e precisi: un tuo diritto”. Ritiene la ministra Cancellieri che quello seguito per Giulia Ligresti sia un “percorso chiaro e preciso”? O non somiglia piuttosto alla classica scorciatoia, alla solita corsia preferenziale di cui troppo spesso godono gli amici degli amici nel Paese che punisce la conoscenza e premia le conoscenze?

La questione è tutta qui. Altro che “critiche da matti”, altro che “attacchi falsi”, altro che “paese di Cesare Beccaria”. Quello della Giustizia è il solo ministro ad avere rilievo costituzionale: l’art. 110 della Carta gli affida il compito di curare “l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia”. Se la Guardasigilli ritiene che quei servizi siano così mal organizzati da lasciar morire come le mosche i detenuti malati, li riformi. Lasci perdere, per decenza, le citazioni di Stefano Cucchi, i cui familiari purtroppo non conoscevano nessun ministro. E pubblichi subito il suo numero di cellulare sul sito del ministero, affinché tutti gli altri detenuti malati possano chiamarla, con pari opportunità rispetto a Giulia Ligresti e famiglia. Ma, per favore, non parli più di “dovere d’ufficio” e di “coscienza a posto”. In quale posto: a casa Ligresti?
Cara MINISTRA Cancellieri, che non vuoLE dimetterSi, siamo spiacenti ma noi al Suo presunto atto umanitario non ci crediamo neanche un po' e riteniamo invece che il Suo sia stato un intervento indebito, e di puro e semplice nepotismo, a favore di una persona appartenente alla famiglia Ligresti, alla quale Lei E' legata da anni da vincoli di amicizia e di interessi personali. Infatti è proprio grazie ai Ligresti che il tuo caro figliolo si è intascato 5 milioni di €. Un atto umanitario è un qualcosa che si fa disinteressatamente e nei confronti di chiunque si trovi in uno stato di grave disagio e di sofferenza. Sarebbe stato un vero atto umanitario se LEI, in qualità di ministro della giustizia, anche traendo lo spunto dalle condizioni critiche in cui versava in carcere Giulia Ligresti, la quale era affetta da anoressia, avessE fatto pressioni sul governo perchè varasse un provvedimento urgente per fare in modo che tutte quelle persone detenute in carcere, le quali si trovavano in condizioni analoghe a quelle della Ligresti, e cioè a possibile rischio di vita, ottenessero gli arresti domiciliari, invece ha indebitamente tramato nell'ombra perchè soltanto lei ottenesse dalla giustizia dei favori che ad altri, ai quali, pur trovandosi in situazioni altrettanto gravi, siccome non avevano la fortuna di conoscerti e di essere nelle Sue grazie, sono stati per contro negati.
  In considerazione di ciò, ritengo che LEI non sia certo migliore di Berlusconi, che aveva fatto rilasciare dalla questura la " nipotina di Mubarak ", e reputo quindi opportuno che dovreste dimettervi entrambi.


"Offro al ministro Cancellieri un’alternativa alle dimissioni:
 pubblichi il suo numero di cellulare
 sul sito del ministero della Giustizia
 in modo che ogni familiare di detenuto 
che abbia bisogno di attenzione per motivi umanitari, 
abbia la possibilità di contattare direttamente il ministro
 ed essere aiutato. 
Sono certo che dopo meno di 24 ore
 la Sig. Cancellieri preferirebbe dimettersi".


leggi anche :  http://cipiri9.blogspot.it/2013/11/chiamate-il-ministro-cancellieri.html

Chiamate il Ministro Cancellieri



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