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martedì 29 ottobre 2013

Berlusconi Ideatore e Organizzatore della Frode Fiscale


Berlusconi ideatore e organizzatore frode fiscale

Nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato è chiamata a decidere sul voto, segreto o meno, sulla decadenza dell' ex Cavaliere ecco le motivazioni della Corte d'Appello sui due anni di interdizione dai pubblici uffici.
"Berlusconi è stato ritenuto ideatore, organizzatore del sistema e fruitore dei vantaggi relativi".
Lo scrivono i giudici della corte di appello di Milano nelle motivazioni della condanna a due anni di interdizione dai pubblici uffici come conseguenza della condanna a frode fiscale in relazione ai diritti tv di Mediaset. Motivazioni che arrivano proprio nel giorno in cui la Giunta per le elezioni del Senato è chiamata a decidere sul voto,
segreto o meno, sulla decadenza del Cavaliere.

"Il ruolo pubblicamente assunto dall'imputato, non più e non solo come uno dei principali imprenditori incidenti sull'economia italiana, ma anche e soprattutto come uomo politico, aggrava la valutazione della sua condotta".

SISTEMA MONDIALE - "L'oggettiva gravità del fatto deriva - si legge nelle motivazioni del collegio -
dalla complessità del sistema creato anche per poter più facilmente occultare l'evasione, sistema operante in territorio mondiale, attraverso numerosi soggetti, societa' fittizie di proprieta' di Berlusconi o di fatto facenti capo a Fininvest". E attraverso "un meccanismo di contrattazione secretata (creazione di contratti ''master'' e subcontratti ); dalla durata del protrarsi dell'illecito sistema, ideato a partire dalla metà degli anni '80, trasformato dal 1995 con la creazione tra l'altro della International Media Service, società maltese di fatto gestita dalla vecchia struttura di Finvest Service di Lugano, e sfruttato ancora ai fini della presentazione delle dichiarazioni dei redditi qui esaminate; dalla gravità del danno provocato all'Erario e quindi allo Stato,
danno che solo per i due anni sopravvissuti alla prescrizione ( in totale erano 600 milioni ) ora ammonta a 7 milioni e 300.000 euro".

"IDEATORE E ORGANIZZATORE" - In particolare le indagini hanno "definitivamente accertato che Berlusconi è stato l'ideatore ed organizzatore negli anni '80 della galassia di società estere, alcune delle quali occulte, collettrici di fondi neri e - per quanto qui interessa - apparenti intermediarie nell'acquisto dei diritti televisivi; lo stesso Berlusconi ha continuato ad avvantaggiarsi del medesimo meccanismo anche dopo la quotazione in borsa di Mediaset nel 1994, pur essendo state parzialmente modificate le società intermediarie, in particolare con la già citata costituzione di IMS, avvalendosi sempre della collaborazione dei medesimi soggetti a lui molto vicini: Lorenzano e Bernasconi, quest'ultimo finché in vita; tant'è vero che in quel periodo Berlusconi aveva continuato a partecipare alle riunioni per decidere le strategie del gruppo".

L' ex  Cav sceglie i servizi sociali
La pena da scontare di un anno (tre dei quattro anni della condanna sono coperti da indulto) è ancora oggetto di discussione. Berlusconi ha chiesto una settimana fa l'affidamento in prova ai servizi sociali, ma su questo punto dovrà decidere il Tribunale di Sorveglianza nei prossimi mesi,
 forse non prima della primavera 2014.

"Via il titolo di Cavaliere a Berlusconi".
Lo chiede con una mozione l’intero gruppo M5S al Senato,
 primi firmatari Gianluca Castaldi ed il capogruppo Nicola Morra.
Nel testo si legge: "La condanna per frode fiscale confermata dalla Suprema Corte di Cassazione appare tale da rendere indegno il titolare della onorificenza dell’Ordine cavalleresco al merito del lavoro" Silvio Berlusconi. Per queste ragioni la mozione dei 5 Stelle "impegna il Governo ad attivare le procedure di revoca previste dalla Legge 15 maggio 1986, n. 194".
Intanto l’Aula del Senato ha bocciato la richiesta, avanzata dal Movimento 5 Stelle, di procedere con urgenza all’esame del ddl di iniziativa popolare sull'ineleggibilità
 (ovviamente l'argomento di tanta urgenza è Berlusconi). 
La maggioranza ha votato contro, a favore solo i 5 Stelle e i senatori di Sel.


leggi anche : http://cipiri17.blogspot.it/2013/10/eliminare-per-sempre-il-voto-segreto-al.html

Eliminare per sempre il voto segreto al Senato



Al Presidente del Senato, Pietro Grasso e ai membri della Giunta per il Regolamento
 e dell'Ufficio di Presidenza del Senato:

In quanto cittadini vi chiediamo di eliminare per sempre il voto segreto al Senato.
Il voto segreto è uno strumento che è stato usato non per garantire l'indipendenza dei parlamentari ma per consentire accordi sottobanco e compravendita di voti che hanno sempre incentivato l'impunità e diminuito la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
 Il voto di decadenza su Berlusconi deve essere pubblico
 e trasparente e rappresenta un'occasione unica 
per abolire questa pratica anti-democratica...

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VIDEO: Lou Reed è già nell'Olimpo dei miti

Lou Reed è già nell'Olimpo dei miti


Lou Reed, Mick Jagger, David Bowie, in una foto degli anni Settanta. Tempi di grandi sperimentazioni, di eccessi, di ricerca, di contaminazione tra la musica e l'arte contemporanea. Ricordiamo ancora Lou Reed, tra i maggiori poeta del rock, scoparso il 27 ottobre 2013, dopo una fulminante malattia. Un racconto che attraversa la sua lunga carriera e che scandaglia la sua anima fragile e selvaggia. Un testo intervellato da una serie di video, dalle origini con i Velvet Undergorund, fino a una recente esibizione con l'amata Laurie Anderson...

Lou Reed e l’oscura bellezza del rock

Scompare a soli 71 anni, dopo una fulminante malattia. Il mondo lo celebra come un poeta e un genio del rock. Lou Reed è già nell'Olimpo dei miti che hanno scritto la storia della musica a cavallo tra i due secoli. Un ritratto intenso di un artista straordinario, che unì sensibilità maudit e desiderio di sperimentare.



Lou Reed è uno studentello ebreo, magrissimo, appena laureato in letteratura, passato per l’elettroshock da una famiglia perbene e perbenista di Long Island che mal digerisce quel figliolo “bizzarro” con la passione per il rock e dai gusti sessuali incerti. È uno che a ventitre anni scrive un pugno di canzoni destinate a restare nell’eternità, composte mentre i Beatles sperimentano LSD e santoni indiani, Dylan viene contestato nel suo passaggio dal folk al rock, e gli Stones uniscono il blues al rock...
leggi e guarda i VIDEO ...
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lunedì 28 ottobre 2013

Eliminare per sempre il voto segreto al Senato



Al Presidente del Senato, Pietro Grasso e ai membri della Giunta per il Regolamento
 e dell'Ufficio di Presidenza del Senato:

In quanto cittadini vi chiediamo di eliminare per sempre il voto segreto al Senato.
Il voto segreto è uno strumento che è stato usato non per garantire l'indipendenza dei parlamentari ma per consentire accordi sottobanco e compravendita di voti che hanno sempre incentivato l'impunità e diminuito la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
 Il voto di decadenza su Berlusconi deve essere pubblico
 e trasparente e rappresenta un'occasione unica 
per abolire questa pratica anti-democratica.

per firmare QUI : http://www.avaaz.org/it/italy_no_secret_vote_rb/?bkBgnbb&v=30729
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domenica 27 ottobre 2013

Great Wall of Vagina


Jamie McCartney sta realizzando un pannello insolito che verrà messo all’asta per beneficenza.
 Si tratta di più di 400 calchi di vagina, al momento ne ha solo 370 e ha indetto un casting per raggiungere il numero prefissato, ogni pannello sarà composto da 40 calchi per un totale di 10 pannelli, un vero e proprio Great Wall of Vagina.
 In ogni opera c’è un intento, quello di Jamie è quello di mostrare le varietà di forme che la vagina può avere, rendendola “pubblica” in modo da ristabilire l’equilibrio tra imbarazzo e consapevolezza.

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Genitali femminili sono stati a lungo una fonte di fascino, recentemente di festa, ma in generale di confusione. Oggi sembra che la creazione di immagini della vagina è l'unico appannaggio di pornografi, artisti erotici e femministe. Passo in artista inglese Jamie McCartney, che ha colto l'ortica per creare una scultura monumentale muro tutto su questa più intima dei luoghi. Per 400 donne i loro privati ​​sono andati pubblico ...

La metà di un decennio da quando le sue umili origini, La Grande Muraglia della vagina ha sedotto le donne provenienti da diversi paesi e di tutti i ceti sociali di volontariato che viene espresso dal McCartney in una reazione estremamente positiva per il progetto.

Il lungo polittico 9 metro consiste di quattrocento calchi in gesso di vulve, tutti unici, organizzati in dieci grandi pannelli. McCartney ha precisato per rendere questo progetto più ampio e inclusivo possibile. La fascia d'età delle donne è 18-76. Sono inclusi madri e figlie, gemelli identici, uomini transessuali e donne così come una donna di pre e post natale e un altro pre e post labiaplasty.

Non è volgare, è vulva! Questo non è solo sensazione, è l'arte con una coscienza sociale e McCartney vuole la gente a fermarsi, guardare e ascoltare. Qui si tratta di catturare l'attenzione, con umorismo e spettacolo, e poi educare le persone su ciò che le donne normali davvero assomigliano. Descritto come "I monologhi della vagina di scultura" questo pezzo è destinato a cambiare la vita delle donne, per sempre.

"Per molte donne il loro aspetto genitale è una fonte di ansia e io ero in una posizione unica per fare qualcosa al riguardo."

Vulve e piccole labbra sono diversi come i volti e molte persone, in particolare donne, non sembrano saperlo. McCartney spera che questa scultura aiuterà a combattere l'aumento esponenziale, visto negli ultimi anni, di cosmetici ambulatori labiali. Questa nuova moda per creare vagine 'perfetto' imposta una tendenza preoccupante per le future generazioni di donne.

La Grande Muraglia della vagina rende la visione affascinante e rivelatrice che è un grido lontano dalla pornografia. Non è arte erotica. Non si tratta di eccitazione. McCartney ha tirato fuori un trucco incredibile - per rendere deliberatamente la non sessuale sessuale e vi porterà molto più profondo. Uno è in grado di fissare senza vergogna ma con meraviglia e di stupore per questa denuncia della varietà umana.

"E 'ora la nostra società è cresciuta intorno a questi temi e sono certo che l'arte ha un ruolo da svolgere."

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Jamie McCartney

Jamie McCartney è uno scultore inglese, formatosi alla Scuola d'Arte di Hartford, Stati Uniti d'America, da dove si è laureato con il massimo dei voti nel 1991.

Jamie è un artista che è difficile da definire. Ammette di avere una Oevre gran parte scultorea,
 ma il suo lavoro attraversa molte discipline e che rifugge qualsiasi etichetta particolare. 
"Do la colpa mia laurea in Experimental Studio Art ... Sto ancora sperimentando ".
 Questo è vero. 
Se c'è una firma McCartney è il suo approccio completamente nuovo per fare arte. 
Nessun argomento è tabù, nessun processo o il materiale è off limits. 
Egli abbraccia esperimento come la forza trainante dietro la sua creatività, spesso mettendosi in extremis per realizzare i suoi slip autoimposti. Interrogato, 
"Ho appena faccio roba" è il suo mantra. 
Questa finta umiltà nasconde una forte, alcuni direbbero eccentrico,
 pharacter con un preciso je ne sais quoi ... 
E 'un maerick, un enfant terrible e quello che fa sta causando una molto scalpore.

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IL PRIMO FILM GIRATO DA TUTTI NOI

Vogliamo realizzare un film collettivo che parli di tutti noi: gli italiani del 2013. E per farlo abbiamo bisogno di ognuno di voi! Con Italy in a Day avrai un'opportunità unica: la possibilità di racontare attraverso il tuo sguardo o la tua voce ciò che ritieni importante o emozionante. Puoi essere autore o protagonista di un film mai realizzato prima. Per partecipare basta prendere un telefonino o una telecamera dal 26 ottobre 2013 e filmare ciò che ti sta a cuore. Hai 24 ore per riprenderti e 3 settimane per registrarti e caricare tutto su questo sito. Tutti gli autori dei video selezionati per il montaggio finale di italy in a Day saranno citati come autori del film accanto al nome di Gabriele Salvatores. Entrerai anche tu nella storia del cinema italiano.
leggi tutto qui sotto ...
LINKS: ITALY IN A DAY : UN GIORNO DA ITALIANI: ITALY IN A DAY - UN GIORNO DA ITALIANI Italy in a Day è un entusiasmante esperimento di cinema collettivo. Un film documentario per...

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sabato 26 ottobre 2013

Oct26driving: saudite congelano protesta

campagna per il diritto di guidare alle DONNE



Una campagna per incoraggiare le donne a guidare in Arabia Saudita è stato guadagnando un certo sostegno popolare. Da quando è andato in diretta più di una settimana fa, una petizione sul oct26driving.com  ...

Oct26driving: saudite congelano protesta..

.per ora Minacciate dalle autorita', le attiviste del diritto alla guida per le donne hanno rinviato l'iniziativa programmata per oggi. Ma assicurano: ci riproveremo


Minacciate, intimidite, messe sotto pressione delle autorita', le attiviste saudite hanno deciso la scorsa notte di congelare la protesta annunciata per oggi che prevedeva che tutte le donne in possesso di patenti conseguite in Paesi stranieri si mettessero al volante, violando il divieto di guidare imposto alle saudite. Ma fanno sapere, attraverso una loro portavoce, Najla al Hariri, che la battaglia contro la proibizione non e' perduta e che ricomincera' al piu' presto.

Da alcuni giorni è intenso il fuoco di sbarramento delle autorità e dei religiosi wahabiti, decisi ad impedire che le donne possano mettersi alla guida. Nelle ultime ore funzionari governativi hanno avvertito che pagheranno un duro prezzo le donne al volante e rischieranno l'arresto tutti coloro che attraverso la rete daranno sostegno alla protesta. Per essersi filmata mentre guidava, nel giugno 2011, e aver messo il video su Youtube, l'attivista Manal El Sharif scontò nove giorni di carcere.

Attraverso un articolo pubblicato ieri dal quotidiano panarabo Al-Hayat, il portavoce del ministero dell'interno saudita ha ricordato che la cyber-legge in vigore nel paese sarà applicata con severità - cinque anni di prigione e multe salate - contro i trasgressori e che saranno adottate altre misure punitive contro «coloro che si riuniranno per sostenere» la protesta delle donne. Già mercoledì scorso erano stati lanciati pesanti avvertimenti «a quelli che si preparano a disturbare l'ordine pubblico» dopo che circa 150 religiosi e studiosi wahabiti avevano protestato davanti al palazzo reale sostenendo sdegnati che le autorità non stavano facendo nulla per fermare le donne.

I servizi di sicurezza sauditi - qualcuno invece parla di un hacker - due giorni fa hanno paralizzato il sito dell'iniziativa oct26driving.org. Chi ha provato a collegarsi ha trovato questo messaggio "Abbandona la leadership delle donne saudite". «Le autorità saudite dicono che il divieto di guida per le donne è sostenuto dalla maggioranza della popolazione. E con questa motivazione continuano a intimidire le attiviste», ha commentato Said Boumedouha responsabile per Amnesty International in Nordafrica e Vicino Oriente.

La petizione oct26driving presentata al governo ha raccolto decine di migliaia di firme ed è accompagnata da immagini di donne al volante. Se è vero, scrivono le promotrici nel documento, che la proibizione di guidare è una ''decisione sociale'', allora tanto più serve una chiara presa di posizione del governo, anche per evitare che sul tema vi siano ulteriori divisioni. E se l'eseciutivo, aggiungono, intende ancora mantenere il divieto, le firmatarie chiedono che offra «una valida giustificazione legale», oppure dia alla stessa società un meccanismo legale con cui esprimere la propria volontà.

In questi ultimi anni la monarchia Saud ha adottato alcune moderate riforme. Ha permesso alle donne di far parte del Consiglio consultivo nazionale e re Abdullah consentirà alle donne di votare e di candidarsi alle elezioni comunali nel 2015. Davvero poco rispetto alle promesse fatte in passato e il divieto di guida per le donne (costrette peraltro a muoversi con un "guardiano" maschio) è solo il simbolo di un sistema che, con il pretesto del rispetto delle tradizioni locali e dei principi religiosi, nega diritti ad ogni livello, soprattutto quelli politici.

Il movimento per il diritto delle donne alla guida però è diventato un fiume carsico, che riaffiora ricorrente. Di recente è giunto anche l'intervento di tre donne componenti del consiglio consultivo della Shura, che hanno chiesto che il divieto di guida sia finalmente posto in discussione. I leader religiosi non sanno più cosa inventare pur di giustificare la proibizione. Qualche settimana fa l'imam Saleh Saad el-Leheidan, membro del Consiglio degli Ulema, aveva avvertito che guidare «provoca danni alle ovaie e al nascituro». Affermazioni confutate dal ginecologo Mohammed Baknah, che con coraggio ha osato sfidare pubblicamente le autorità wahabite.

I monarchi Saud con soldi e armi e le attività dietro le quinte del capo dell'intelligence, il principe Bandar bin Sultan, affermano di lavorare per "portare la libertà ai siriani" abbattendo il potere di Bashar Assad. In casa però negano libertà e diritti fondamentali, vietano qualsiasi attività politica e, secondo i centri internazionali per i diritti umani, tengono chiusi in prigione migliaia di cittadini accusati e condannati per "terrorismo" ma che in realtà sono soltanto dei dissidenti e oppositori politici.

http://nena-news.globalist.it/Detail_News_Display?ID=89430&typeb=0&Oct26driving-saudite-congelano-protesta--per-ora

leggi la campagna QUI -  http://cipiri.blogspot.it/2013/10/amore-arabia-saudita-campagna-per-il.html

campagna per il diritto di guidare alle DONNE



Una campagna per incoraggiare le donne a guidare in Arabia Saudita è stato guadagnando un certo sostegno popolare. Da quando è andato in diretta più di una settimana fa, una petizione sul oct26driving.com ...

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