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martedì 9 agosto 2011

rivolta inglese


rivolta inglese

Che dire sulla rivolta inglese?

Esordisco precisando che non riguarda una nicchia ristretta di soggetti e tantomeno e' caratterizzata da una prevalenza etnica rispetto un altra,di sicuro per quanto i telegiornali e la stampa si sforzino di dire il contrario,con la rivolta delle banlieue francesi ha diversi aspetti acccumunanti ed e' ingenuo oltreche' irresponsabile riferirsi a questi episodi,come semplicemente criminali e liquidarseli davanti all'opinione pubblica in questa maniera.Sedicimila saranno i poliziotti stasera impegnati a domare questi novelli gladiatori che stanno fronteggiando un intero sistema,di sicuro non la citta',non i quartieri e tantomeno le persone,visto che sono ben consci che e' proprio il sistema nelle sue gestioni ormai stritolanti verso le genti a essere mal digerito,criticato,messo in discussione e in questo caso anche combattuto.La morte del soggetto che ha innnescato la scintilla in fondo ha ben poco a che fare,se non nulla aldila' della dignita' di esserne nesso causale,con questo episodio,il terzo in europa nell'arco di un quinquennio,non vi e' stato solo il Francese,anche quello Greco innescato in seguito alla morte un ragazzo di 15 anni, Andreas Grigoropoulos,tutti e tre hanno in comune lo stessa matrice nel concatenarsi,l'uccisione di un soggetto da parte delle forze dell'ordine....continua

Ma sono le radici alla base di queste esplosioni che i governi si ostinano a non riconoscere,nel caso inglese e' un intera working class compressa all'interno di una disoccupazione feroce e dalla mancanza di sostegno sociale nel calmierarne gli effetti,una continua induzione al consumo che non puo' soddisfarsi e la conseguente emarginazione, la "fame di merce" indotta dal sistema senza pieta' riempendoti di standard e di modelli,salvo poi dimenticarsi di te se non hai la possibilita' di accedere a questa referenziazione arificiosa e artificiale della tua esistenza.In teoria e se andiamo a fondo,di sicuro queste rivolte non hanno alcuna dignita' politica,proprio perche' nel caso inglese nascono da un insoddisfazione di fondo,da una esasperazione degli animi e sono completamente prive di un processo critico e solidale che strategicamente diriga gli effetti,per cui non sortiranno alcun risultato che purtroppo riempire le carceri e portare tanta devastazione,diversamente dalle sorelle Francese e Greca,di sicuro altrettanto violente ma mosse da ben altri presupposti e consapevolezza.Cio' non toglie che abbiano comunque,anzi soprattutto,il compito di sollevare attenzione intorno a popolazioni esasperate,che se trovano l'innesco lungo la strada ,esplodono ricordando a tutti che non e' caratteristica delle genti essere particolarmente moderate quando perdono le abituali conformita' nel confronto,visto che hanno perso la speranza che il confronto moderato serva. Diciamo che anche la repressione servira' a poco e che e' incosciente non scendere sul difficilissimo piano della discussione da parte dei politici inglesi,da cui manlevo il sindaco di Londra che invece e' alquanto lucido nell'aver compreso i problemi all'origine dell'episodio.Reprimere ferocemente senza prima aver colto lo spunto di una "mezza trattativa" che dia almeno la dignita' di essere riconosciuti come incazzati neri ma a ragione a queste persone,non fara' altro che innescare a sua volta altri episodi. Perche' la soluzione non puo' che essere politica,quella poliziesca solo di contenimento,visto che non vi e' modo di portare soluzioni a breve termine alla vita dei soggetti che manifestano la loro rabbia,almeno prospettare la programmazione delle calmierazioni alle sofferenze sul medio periodo sarebbe d'obbligo e dovrebbe essere fatto subito,discutendone con loro,non riempendoli solo di bastonate,arresti e speriamo invece non di pallottole. IL rischio c'e' ed e' stato paventato dal Premier inglese Cameron,quando ha chiaramente esplicitato che i manifestanti non rischiano di mettere solo a repentaglio la vita degli altri ma anche la propria....verrebbe da dirgli che non risulta i manifestanti vadano a sparare o massacrare la gente che incontrano ma quello e' un aspetto evidentemente secondario.Mi trova solidale a meta' diciamo quindi questa avventura inglese,di sicuro mi sento pienamente dalla parte di questi giovani che sputano un veleno a lungo masticato,dall'altra pero' ritengo che mancando un collante che sappia trascendere la pura rabbia e quindi renderli all'altezza di mediare in seguito con gli avversari con una qualificazione movimentaristica,arriveranno a ben poco e non sortiranno altro effetto che far discutere sui motivi,peccato pero' servano le soluzioni e quelle vanno trovate e cercate attraverso la critica politica,non il populismo conveniente al sistema per non cambiare nulla ed emettere giudizi,quando non vere e proprie manipolazioni verso le pubbliche opinioni.

saluti Gianfranco Belletti


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