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giovedì 28 luglio 2011

La questione morale a Parma




La questione morale a Parma
 

I grillini:
"Non è sufficiente chiedere le dimissioni della Giunta 
per ridare dignità alla città".


La cronaca odierna mostra la fine di un pensiero politico, iniquo e immorale.
Stiamo vivendo un passaggio storico della nostra epoca cresciuta nella religione capitalista della crescita infinita di merci inutili a discapito delle risorse ambientali e delle persone.
Gli Stati Uniti, schiacciati anch’essi dal debito pubblico stanno cercando di evitare il default del loro Paese, il “mercato” attacca i Titoli di Stato italiani e il Presidente della BCE spinge i Governi verso ”riforme drastiche” al fine di evitare la morte dell’euro.
In questo contesto il Ministro Tremonti presenta una “manovra” che riduce i finanziamenti agli Enti locali e quindi riduce i diritti dei cittadini mentre il Comune di Parma, fra i più indebitati d’Italia, si trova a dover concludere opere faraoniche come il ponte nord, la nuova stazione di Parma e il complesso STU Pasubio.
Opere di cui i parmigiani non sentivano la necessità, e iniziate con la crisi economica già in atto.
Noi di Parma in MoVimento pensiamo che l’irresponsabilità di molte decisioni e la corruzione diffusa non siano che la punta di un iceberg che sta per affondare il nostro attuale modello di società.
Siamo amministrati da un élite degenerata che ha scambiato l'avarizia e lo spreco con lo sviluppo.
Da diversi decenni siamo stati programmati ad uno stile di vita inumano dove la carta moneta è divenuta più importante della vita umana, abbiamo assistito ad un lenta distruzione delle comunità e dei valori fondanti della nostra identità locale.
La maggior parte della società è cinicamente individualista, competitiva e praticamente imbarbarita dove la conquista per un posto di lavoro o la classe sociale valgono più dell’amore, più dell'amicizia, più della passione per le cose che contano, più del cibo che mangiano e più dei piccoli gesti quotidiani che riempiono la nostra esistenza. Siamo stati abituati a comprare e gettare, piuttosto che a riparare i nostri oggetti, ad avere piuttosto che dare, ad apparire piuttosto che essere.
Numerosi studiosi, politici, economisti, fondazioni culturali propongono un cambio di paradigma culturale poiché gli indicatori della “crescita” sono del tutto immorali e obsoleti. Ricordiamo brevemente che il PIL, il petrolio e l’espansione monetaria non misurano la qualità della nostra vita, anche se nel corso degli ultimi decenni numerose SpA con l’aiuto dei diversi media hanno cercato di influenzare il nostro pensiero col fine di produrre un loro arricchimento ma comportando un danno sociale alle nostre comunità.
Per ridare dignità a Parma bisogna quindi cambiare il modo di pensare, partendo dai noi stessi, applicando i nuovi indicatori che chiedono di misurare lo stato psicofisico delle persone, l’ambiente, la salute, l’istruzione, il peso politico dei cittadini, le relazioni sociali e il tempo libero. Tutti questi indicatori sono ben noti ma non rientrano ancora nei criteri di crescita degli Enti locali.
Chiunque può intuire che la qualità dell’ambiente è più determinante di un proficuo conto in banca poiché i tumori non tengono conto della ricchezza monetaria, ma pochi ricordano che questo semplice esempio non viene considerato dai Governi e quindi non influisce le scelte politiche.
Se i cittadini diventassero gli attori principali del processo decisionale, come chiedono gli indicatori della qualità della vita circa il “peso politico” e il “controllo delle scelte”, allora potrebbero essere loro stessi i responsabili di come destinare i soldi delle proprie tasse.
Per ridurre fortemente la corruzione è sufficiente applicare il principio di sovranità popolare e migliorare la qualità della democrazia con strumenti di democrazia diretta poiché così si aumenta la trasparenza delle decisioni e della gestione delle risorse.
Non è sufficiente chiedere le dimissioni di una Giunta comunale per ridare dignità a Parma, ma è doveroso iniziare un cambiamento di paradigma culturale e proporre un nuovo modello politico-decisionale in linea coi principi etici costituzionali. Non si tratta di proporre una riforma costituzionale, ma di mettere in pratica modelli sociali già esistenti attuabili solo da soggetti politici puri non collusi col potere bancario e con le SpA.
È necessario che i cittadini diventino parte integrante di questo cambiamento affinché la democrazia venga restituita al legittimo proprietario, al popolo sovrano.

Parma in MoVimento 5 Stelle

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