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mercoledì 4 novembre 2009

Gli occhi della Nato a Poggio Renatico



Gli occhi della Nato a Poggio Renatico

Antonio Mazzeo

La base militare in provincia di Ferrara viene promossa a Centro per le operazioni aeree combinate. Sarà uno dei due perni della riorganizzazione delle forze aere della Nato, assieme alla base di Larissa, in Grecia. Aumenteranno i militari e la portata e la potenza dei radar.

Entro il marzo 2010 la Nato affiderà alla base radar di Poggio Renatico [Ferrara] il controllo dello spazio aereo compreso tra l’Oceano Atlantico e il delta del Danubio e l’eventuale conduzione di raid dei cacciabombardieri alleati in quest’area. La decisione di potenziare ed estendere geograficamente le funzioni dell’infrastruttura militare italiana è stata resa nota a conclusione della conferenza annuale dei comandanti Nato della Regione Sud, tenutasi a Poggio Renatico. Nel corso dei lavori è stata esaminata la nuova struttura dei Comandi aerei Nato che saranno riorganizzati in due soli Caoc [Combined Air Operations Center]: Poggio Renatico, appunto, e Larissa in Grecia che assumerà il controllo dell’area sud-orientale europea. «Si tratta del passaggio ad un dispositivo di difesa aerea ancora più integrata», si legge nel comunicato della Nato, «in cui il CAOC di Poggio Renatico sarà responsabile della sorveglianza dello spazio aereo, incluso l’impiego dei velivoli intercettori, anche nei cieli di Portogallo e Spagna, oltre agli attuali paesi di Ungheria, Croazia, Slovenia, Albania e naturalmente Italia». Sino a oggi il controllo dello spazio europeo era attribuito a cinque CAOC e Poggio Renatico seguiva prioritariamente le operazioni nei Balcani.
Nel corso della conferenza, è stato pure analizzato lo stato di avanzamento del programma Accs [Air Command & Control], il nuovo sistema di comando e controllo per il combattimento aereo che sta per entrare in funzione nell’Alleanza, sotto il coordinamento della base di Poggio Renatico. La realizzazione dell’Accs [costo stimato 1, 5 miliardi di euro] è stata affidata al consorzio internazionale Acsi a cui partecipano i colossi industriali militari Raytheon [Usa] e Thales [Francia].
Oltre al CAOC Nato, la base ferrarese ospita il Comando Operativo delle Forze Aeree [Cofa] dell’Aeronautica militare, nato dalla fusione del primo R.O.C. di Monte Venda [Padova] e dell’11esimo Gruppo Radar di Ferrara. Il Cofa di Poggio Renatico è una struttura di vertice delle forze armate italiane: è responsabile del controllo del traffico aereo nazionale, garantisce le attività di addestramento del personale nazionale ed alleato in Italia e il servizio di ricerca e soccorso, pianifica e coordina l’impiego delle forze aeree nell’ambito delle missioni Nato.
Il centro radar di Poggio Renatico ha sede nel vecchio aeroporto Giuseppe Veronesi, a meno di quattro chilometri dall’omonimo comune del ferrarese. L’installazione sorse nel 1951 quando lo Stato maggiore dell’Aeronautica decise di localizzarvi, a titolo sperimentale, una piccola antenna radar mobile che operava in coppia con l’analoga postazione di Punta Marina [Ravenna]. Diciannove anni più tardi a Poggio Renatico fu trasferito l’11esimo Gruppo Radar che venne integrato nel sistema di comando e controllo Nato denominato Nadge, volto a sorvegliare i confini dei paesi dell’Alleanza, dalla Turchia alla Norvegia. Nel 1983 la base acquisì maggiore importanza grazie all’installazione di una nuova e più potente stazione radar e del sistema di collegamento con i velivoli Nato AWACS entrati in funzione in Europa.
All’inizio degli anni ‘90 la Nato deliberò la costruzione a Poggio Renatico di una sede protetta con tre piani interrati, infrastrutture a prova di atomica e una sala operativa destinata ad ereditare i compiti del centro operativo regionale di Monte Venda. Nel 1998 la base accolse il quartier generale del Centro Cofa sino ad allora ospitato a Vicenza. L’anno successivo il Cofa di Poggio Renatico ebbe il suo battesimo di fuoco partecipando alla pianificazione e alla conduzione dei bombardamenti in Serbia e Kosovo. Il centro, che vedeva originariamente la partecipazione di solo personale italiano, passò ad ospitare militari provenienti da tredici paesi dell’Alleanza. A partire del 2001 nella base radar sono state ampliate le infrastrutture per i militari e le famiglie, grazie alla realizzazione di oltre 270 nuovi alloggi. La fase di ampliamento ed ammodernamento del Cofa e del CAOC 5 è continuata sino al giugno 2004. Secondo Peacelink, nella base ferrarese siederebbero attualmente 1500-1600 persone.
Il piano di potenziamento comporterà l’ennesima crescita del numero degli addetti militari a Poggio Renatico. Così come cresceranno la portata e le emissioni dei sistemi radar e, di conseguenza, i rischi di inquinamento elettromagnetico. In passato, gli impianti della base erano stati oggetto d’indagine come possibile causa di tumori tra la popolazione locale. Nel gennaio 2003 la stampa locale riportò i risultati di un’indagine epidemiologica dell’Asl di Ferrara che avrebbe rilevato l’incidenza «statisticamente anomala, sopra la media attesa localmente» di «tumori infantili a livello cerebrale». L’amministrazione comunale di Poggio Renatico, ricevuto il rapporto dell’Asl, decise di richiedere l’intervento dell’Agenzia regionale per l’ambiente per monitorare l’intensità delle emissioni delle antenne Nato. Da allora non si è saputo più nulla.


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