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lunedì 9 marzo 2009

Omicidio di Fausto e Iaio




nuovo murales
                              18 marzo 1978: L'omicidio


.vecchio murales
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Dopo un pomeriggio con gli amici Fausto al Parco Lambro, Iaio al parco prima e poi in centro con la sua ragazza. Verso le 19.30 i due ragazzi si incontrano alla Crota Piemunteisa di via Leoncavallo, uno dei luoghi di ritrovo abituale dei giovani del centro sociale. Nella sala biliardo lo diranno poi vari testimoni, ci sono quella sera tre giovani che nessuno aveva mai visto prima. Fausto e Iaio si avviano per andare a cenare a casa Tinelli, come ogni sabato sera. Sarebbero ritornati al centro alle 21 per assistere al concerto di blues. Fra le 19.30 e le 19.45 si incamminano e all'altezza di via Mancinelli, 19.55 circa, di Fronte al cancello di ferro della Anderson School, sono ferme alcune persone. I due ragazzi raggiungono il gruppo in attesa nella penombra di via Mancinelli 41. C'è uno scambio di battute tra Fausto, Iaio e gli altri in attesa, poi i tre aprono il fuoco: 8 colpi calibro 32 e scappano, due di essi hanno in mano dei sacchetti, probabilmente di plastica, e indossano impermeabili chiari. Il terzo porta un giubbotto marroncino. Tutti e tre si allontanano lungo via Mancinelli. laio è già morto. Fausto agonizzerà fino all'arrivo dell'auto ambulanza e morirà durante il trasporto all'ospedale.

I due ragazzi stavano conducendo approfondite indagini (con interviste sul campo, registrate meticolosamente su nastri, poi trafugati misteriosamente dopo la loro morte) sul traffico di eroina e cocaina nel quartiere di Lambrate Città Studi, traffico gestito da potenti ambienti della malavita organizzata e dell'estrema destra milanese.

La controinformazione condotta da alcuni giornalisti indipendenti e militanti del Centro Sociale Leoncavallo porta ad individuare nel bar Pirata (centro di ritrovo dei neofascisti della zona) il luogo di ritrovo degli autori materiali dell'omicidio, ma le indagini ufficiali, condotte dal Sostituto Procuratore Armando Spataro e passato ad altri 4 sostituti procuratori, non hanno mai individuato né i mandanti né gli esecutori di questo delitto. Per mesi Mauro Brutto raccoglie elementi sul delitto di Via Mancinelli. In novembre qualcuno gli spara tre colpi di pistola senza colpirlo. Pochi giorni dopo il giornalista mostra una parte del suo lavoro ad un colonnello dei carabinieri. Il 25 novembre, dopo cena, Brutto ha appuntamento con una sua fonte. Lo vedono entrare in un bar di via Murat, comprare due pacchi di Gauloise, uscire, attraversare la strada. A metà della carreggiata si ferma per far passare una 127 rossa. In senso inverso arriva una Simca 1100 bianca, lo investe e scappa.

"La Simca sembrava puntare sul pedone", dirà nel corso della rapida inchiesta l'uomo a bordo dell'altra auto, la 127. Sparisce il borsello di Brutto, pieno di carte, forse trascinato dalle auto in corsa. Lo ritrovano qualche ora dopo in una via vicina, vuoto.

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